Come già anticipato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, la riforma scolastica sul futuro dell’istruzione tecnico-professionale prevede il coinvolgimento del 30% degli istituti tecnici e professionali, concentrati su un apprendistato rafforzato post-15 anni e l’alternanza scuola-lavoro, noto come Pcto. Il progetto punta alla flessibilità organizzativa e didattica, con un occhio particolare sull’inserimento di docenti esterni provenienti dal mondo dell’industria. Secondo Confindustria, questo potrebbe tradursi in maggiore occupabilità per i giovani.

Nonostante i buoni presupposti del progetto e di Confindustria, noto un limite dell’istruzione ad addestrare studenti per le imprese, tralasciando una formazione olistica, preparando individui critici e consapevoli. Di conseguenza il rischio di vedere il numero di studenti frequentare le università si ridurrebbe notevolmente. La sperimentazione prevista dalla riforma riduce di un anno il percorso di studi degli istituti tecnici e professionali, introducendo un modello che prevede dopo il percorso quadriennale un ulteriore biennio post-diploma con il coinvolgimento degli istituti professionalizzanti Its Academy.

Ma la preoccupazione maggiore riguarda la riduzione del tempo scolastico, che potrebbe incidere negativamente sulla lotta contro l’abbandono scolastico. Una strategia simile, adottata in precedenza, ha visto una risposta tiepida dalle scuole e dalle famiglie italiane.

L’altro punto critico è il ruolo dell’Invalsi. Per accedere ai programmi Its Academy, gli studenti della formazione professionale regionale potrebbero non dover superare un esame di stato, ma piuttosto una certificazione dell’Invalsi. Questa mossa potrebbe minare la validità dei titoli di studio, spostando la certificazione delle competenze fuori dal sistema educativo tradizionale.

Sostanzialmente questa riforma scolastica ripropone una cultura autoritaria ed oppressiva tipica dei regimi totalitari, anziché rafforzare preventivamente la cultura educativa sull’esercizio della ragione, della solidarietà e del rispetto.

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